Sconsiglio del giorno: uscire di casa il giorno dell’Epifania se la vostra autostima non raggiunge almeno la sufficienza.
Il giorno dell’epifania ogni essere umano di sesso maschile si sente in dovere di lanciarsi in originalissime battute del tipo “Ma cosa ci fai ancora in giro, la befana non lavora solo la notte?”.
Certo, se questa frase viene rivolta a Monica Bellucci c’é la possibilità che venga interpretata come una battuta, ma se la destinataria di tale scherzosa affermazione fosse invece una quarantenne in costante guerriglia con la bilancia, i capelli crespi ed un enorme brufolo sul naso, risultato delle abbuffate natalizie che le hanno intasato il fegato?
È risaputo che il giorno di Natale c ‘è un incremento di suicidi, ma forse non tutti sanno che il giorno della Befana aumentano in modo esponenziale gli omicidi volontari che vedono vittime milioni di uomini.
Pertanto prima di uscire di casa guardatevi allo specchio: se l’immagine riflessa ricorda vagamente quella di Monica Bellucci allora uscite pure tranquillamente, se invece corrisponde perfette alla seconda, bhe toglietevi la giacca e state a casa a guardare un film se non volete rischiare l’ergastolo.
Sconsiglio del giorno: indossare i vostri jeans preferiti per tornare in ufficio dopo l’epifania.
Anche se l’epifania ha portato via tutte le feste, in cambio vi ha lasciato almeno 2 cm di circonferenza cosce.
I jeans che fino alla vigilia di Natale vi calzavano a pennello, quelli a vita bassa con la gamba aderente, che stavano così bene con gli stivali…ebbene, oggi è molto probabile che non solo non si riesca a chiudere il bottone in vita, ma che si fermino a mezza coscia e non arriviate neppure a tirarli su.
Perché provocarvi una crisi isterico-depressiva che sfocerebbe in una razzia di cibarie che contengano almeno il 60% di grassi e domani non vi entrerebbero più neppure le mutande?
Propongo di nominare il 7 gennaio giornata mondiale della tuta con l’elastico in vita! Inutile aggiungere che da oggi ha inizio un periodo di tristi insalate e bistecchine di pollo.
Dovrete tornare in forma per il prossimo Natale, così potrete ingrassare di nuovo!
Sconsiglio del giorno: mangiare uno yogurt trovato in frigor senza ricordarvi di averlo comprato.
Esiste circa il 98% di possibilità che risalga al secolo scorso. Se dopo averlo aperto, il contenuto del barattolo è blu, ma lo yogurt non è ai mirtilli, controllare la data di scadenza. Per tutti coloro che considerano tale data solo un optional: assicurarvi che l’ultima volta che avete fatto la spesa, sulla lista non fosse segnato lo yogurt…ma la carta igienica si!!
Sconsiglio del giorno: affidarsi alle previsioni meteo online per decidere come vestirsi.
Oggi come oggi non è più necessario aspettare le previsioni del tempo dopo il telegiornale e neppure sfogliare il quotidiano locale per sapere cosa ci riserva il meteo. Basta infatti scaricare comode applicazioni sul nostro cellulare e con un semplice tocco avremo in un attimo tutte le risposte sull’argomento.
Purtroppo è necessario fare molta attenzione quando si seleziona la città di cui vogliamo avere informazioni meteorologiche.
Sappiate che esistono diversi doppioni disseminati sulla superficie terrestre.
Ad esempio Ravenna è una sorridente cittadina italiana posta sul versante Adriatico, ma anche una città americana dell’Ohio.
Dopo due settimane passate ad indossare maglie di lana a collo alto e stivali foderati di pelo iniziate a chiedervi come mai secondo il meteo in tempo reale a Ravenna stia nevicando mentre guardate fuori dalla finestra e splende il sole.
Magari volete continuare a dare fiducia a questa applicazione che avete pure pagato per scaricare, ma un piccolissimo sospetto che non funzioni si insinua in voi.
Un bel giorno arriva la rivelazione, sotto la scritta “Ravenna” in piccolo piccolo è indicato “USA”.
Così dopo un primo momento di vergogna vi chiedete se nella Ravenna americana esista qualche rincoglionito come voi, che ha passato giorni ad uscire con addosso solo un cappottino perché il meteo indicava sole mentre fuori le strade erano ricoperte da venti centimetri di neve.
Sconsiglio del giorno: se vi accorgete che le vostre scarpe preferite sono leggerissimamente aperte di lato…
A prima vista quasi non si vede, ma è quel tanto che basta a scatenare una catastrofe, cambiate scarpe. Anche se fuori splende il sole, nessuna nuvola all’orizzonte, le previsioni meteo assicurano bel tempo su tutta la penisola…è quasi certo che nel momento in cui uscirete di casa con le vostre amate scarpe, appena appena rotte, una piccola nuvola si materializzerà dal nulla ed inizierà a tenervi d’occhio. Non appena sarete abbastanza lontano da casa da non poter tornare indietro a cambiarvi, avete il 100% di possibilità che inizi a spiovigginare. Guardando il cielo infatti potrete notare come un’orgia di nuvoloni carichi di tempesta abbia preso il posto del sole. Di li a trenta secondi il diluvio universale si abbatterà su di voi, ettolitri di acqua penetreranno da quella minuscola apertura laterale nella vostra scarpa e vi ritroverete un piede completamente fradicio fino a sera. Quando, diverse ore più tardi, tornerete a casa e finalmente vi toglierete la scarpa….avrete un piede marcio e 38 di febbre. Naturalmente se vi fosse messi quelle scarpe senza accorgervi che fossero rotte nulla di tutto ciò sarebbe mai accaduto e sarebbe stata una splendida giornata di sole. Tutta colpa della teoria del caos, solo che stavolta non è colpa del battito d’ali di una farfalla….è tutta colpa vostra.
Sconsiglio del giorno: fare affidamento sulle proprie capacità mnemoniche pur avendo oramai da tempo accertato che una forma di alzheimer precoce si è già impadronita di voi.
Vero è che probabilmente avete dimenticato che non vi ricordate mai nulla. Utile sarebbe un post-it con annotato “ricordarsi che la memoria non è il mio forte”, ma naturalmente otto secondi dopo averlo letto lo dimenticherete.
Anche dopo le innumerevoli figuracce di cui siete stati protagonisti, nonostante vi stacchino la luce un mese si ed uno no, per esservi dimenticati di pagare la bolletta, continuate impavidi a disseminare oggetti in giro per casa dicendo “dopo lo metto via”. Naturalmente “dopo” non solo non ricordate cosa dovevate mettere via, ma neppure dove avete lasciato l’oggetto del mistero. Per tanto sconsiglio vivamente a tutti coloro affetti di rincoglionimento cronico, come la sottoscritta, di lasciare le chiavi della macchina appoggiate sul mobiletto del bagno in mezzo ad un cumulo di cianfrusaglie di vario genere, a meno che non si desideri iniziare a fare un po’ di movimento ed andare a piedi.
Sconsiglio di oggi: ignorare le modalità d’uso.
Se usate una maschera purificante per il viso a base d’argilla sulla cui confezione è indicato di lasciare asciugare per dieci minuti e sciacquare, telefonare alla mamma subito dopo avere steso uno strato di fanghiglia argillosa su tutto il viso ed il collo è decisamente una delle idee peggiori che possiate avere. Uscire dal bagno, andare in camera, prendere il telefono, selezionare il numero di mamma dalla rubrica, avviare la chiamata e aspettare che risponda: i primi quattro minuti sono andati. La mamma risponde, vi restano sei minuti di autonomia. “Si pronto mammina, sono io, volevo giusto farti un salutino veloce per sapere come stai…”
Nei successivi cinque minuti la mamma vi ha raccontato come sta lei, papà, vostra sorella, la nonna e anche che il cane ultimamente ha qualche problemino a distinguere il giardino dal porta scarpe per fare i suoi bisogni.
Manca un minuto, dovrei andare a sciacquarmi il viso, inizio a sentire che la maschera comincia a seccarsi…ma sì dai, minuto più o minuto meno, che vuoi che succeda, al massimo mi purificherò di più la pelle.
“Bhe mamma, Tobia va per i diciannove anni, se fosse un essere umano avrebbe già centotrent’anni, mi sembra più che norm….hmmmmm…..hmmmmm”.
Se non riuscite a completare la frase è semplicemente perché al momento la vostra faccia è completamente cementata. Allo scoccare dell’undicesimo minuto infatti, l’argilla si trasforma in cemento armato e non si toglierà mai più. Bisogna dire che in effetti la vostra pelle risulterà più pulita e purificata; per togliere il tutto infatti, sarete costretti ad utilizzare il lato abrasivo di una spugna da bagno, strofinando forte. Risultato: nessuna traccia di cellule morte, ne dei primi due strati di pelle!
Fossi in voi la prossima volta manderei un sms alla mamma.
Sconsiglio del giorno: arrampicarsi sugli specchi.
Il mito dell’uomo nero dotato di una certa estensione genitale ha sicuramente suscitato la curiosità di tutte le donne.
A sostegno di questa tesi vi è la fatidica minaccia che i genitori rivolgono ai bambini per farli stare buoni “fai il bravo altrimenti arriva l’uomo nero”; tale minaccia infatti ha effetto solo sui maschietti, le femminucce, dal canto loro, hanno sempre sperato che l’uomo nero arrivasse, ma purtroppo non si è mai manifestato.
Alcune tra le più audaci hanno deciso di testare con mano, altre si accontentano dei racconti delle amiche, ma di sicuro la scelta più sbagliata che si possa fare è sposare un uomo modello Finlandia e trovare un amante stile Micheal Jordan.
Il rischio è davvero altissimo.
Fate finta che ad un certo punto scoprite di essere incinta, potete sperare che il padre del bambino sia vostro marito, ma se così non fosse?
Il giorno in cui vostro marito, in sala parto al vostro fianco, resterà leggermente perplesso nel vedere che “suo” figlio assomiglia molto ad Ibrahima, il figlio di quella simpatica famiglia senegalese che vive in fondo alla strada, cosa potete inventarvi?
Potreste provare con una battuta del tipo “Ma no caro, ti giuro che è figlio tuo, è solo rimasto dentro troppo e si è bruciato!” sperando che vostro marito abbia un grande senso dell’umorismo, oppure potete sostenere che il vostro bis-bis-bisnonno era nero, sperando che vostro marito non vada a cercare il vostro albero genealogico su internet.
Ma l’eventualità più preoccupante è quella che vostro marito non si arrabbi, in questo caso esistono due possibilità: 1) anche lui ha un’amante; 2) anche lui ha provato Ibrahima.
Sconsiglio del giorno: amare il vino sapendo che il vino non ricambia il vostro amore.
Anche se negli anni d’oro (quando a quindici anni scopriste che il vino che beveva vostro padre era molto meglio della coca-cola che vi rifilavano) potevate reggere mezza bottiglia di vodka alla pesca e quattro birre prima di abbracciare il water tutta la notte, ora che avete fatto due volte il giro dei quindici anni ed avete già ricominciato a contare, dovete rassegnarvi.
Un bel giorno con l’alcool avete litigato e, mentre voi non avete nessun rancore nei suoi confronti, lui non vuole più avere a che fare con voi.
Difficile farsene una ragione; ci provate, guardate la bottiglia, la accarezzate un po’, le fate due grattini sotto il collo…lei non sembra avere nulla in contrario e voi ci cascate: versate un calice di aurea goduria liquida, timorosi lo avvicinate alle labbra e bevete quel primo piccolo sorso pieno di speranza gustandone ogni aroma.
Non succede nulla…forse è finalmente giunto il momento della tregua…allora per festeggiare brindate all’amicizia ristabilita tra voi e questa bottiglia di Ribolla Gialla.
Felici e con una certa soddisfazione finite il vostro calice fino all’ultima goccia e volete addirittura osare, ne versate un’altro!
Purtroppo prima di finire il secondo bicchiere scoprite che quell’infida bottiglia di Ribolla si è solo finta vostra amica ed ora sta cercando di uscire da voi molto più in fretta di quanto ha impiegato ad entrare.
Qualche minuto più tardi eccovi intenti ad abbracciare il water per l’ennesima volta e, mentre il vostro stomaco chiede pietà, giurate a voi stessi che quella è l’ultima volta che date al vino una chance.
Naturalmente quello sopra descritto è un giuramento con validità massima di 72 ore, quindi si sconsiglia di giurare su parenti stretti od amici a cui tenete particolarmente.
Sconsiglio del giorno: la dieta a zone.
Dieta, cinque lettere in grado di uccidere psicologicamente chiunque.
Da sempre sinonimo di rinunce e sacrifici, promette di regalare un fisico sano dentro e bello fuori a chiunque si arrenda al suo regime.
Naturalmente esistono svariati escamotage che assicurano gli stessi risultati senza dover rinunciare ai piaceri del palato, peccato che nessuno di questi abbia mai funzionato.
Così dopo aver provato tutte le pillole dimagranti in vendita in farmacia, ogni beverone e barretta alternativa al pasto, nonché qualunque crema snellente consigliata nei forum dedicati alla chiacchera femminile, avete capito che non esiste alternativa: dovete mettervi a dieta.
Purtroppo la ricerca effettuata su google con le parole chiave “dieta” e “cioccolata” non ha prodotto risultati ma non vi siete arrese ed avete continuato a cercare tra le centinaia di diete quella più adatta alle vostre esigenze.
Sembrava davvero che non ci fosse alcuna speranza per voi, fino a quando un bel giorno la vostra collega in ufficio vi dice “Hai visto Beyoncé com’è dimagrita? Ha seguito la dieta a zona ed è riuscita a buttare giù quel culo enorme che si portava appresso.”
La dieta a zone, ecco la soluzione.
È importante documentarsi bene quando si decide di iniziare qualcosa, onde evitare che una erronea interpretazione possa portarvi fuori strada.
Purtroppo avete scoperto troppo tardi che in questa dieta le zone non sono quelle geografiche.
Secondo voi la colazione a casa andava fatta con uno yogurt magro al mango e papaia, ma per lo spuntino nel bar sotto l’ufficio, essendo dall’altra parte della città quindi in tutt’altra zona, potevate mangiare un bombolone ultrafritto e trasbordante di crema.
Questo tipo di dieta a zone non solo non vi ha fatto perdere un etto, ma vi ha regalato un intero guardaroba nuovo di due taglie in più.
Sconsiglio del giorno: trarre ispirazione dalle trasmissioni televisive.
Ogni trasmissione oramai ha all’attivo un “parco vallette” da esibire per distrarre i telespettatori, il più delle volte, dalla scarsità dei contenuti della trasmissione stessa.
Veline, letterine, letteronze, ce n’è per tutti i gusti ma tutte hanno un comune denominatore: la capacità di provocare attacchi di depressione alle donne.
Quando le vediamo esibirsi in allegri stacchetti, durante i quali saltellano su 12 cm di tacco, mostrando al mondo quelle gambe chilometriche nonché quel corpo perfetto, abbiamo realizzato che non saremo mai altrettanto fighe.
Una soluzione temporanea è stata impostare la televisione in 16/9 così l’immagine allargata regalava qualche centimetro in meno in altezza e un paio di chili in più a quelle leggiadre fanciulle, ma non è servito a molto.
Per un po’ abbiamo deciso di spegnere il televisore e dedicarci alla lettura, ma l’immagine di quelle gambe perfette era oramai stampata indelebilmente nella nostra mente.
Così ci siamo decise: diventeremo come loro.
Diete e massaggi non hanno fatto i miracoli sperati, ma di sicuro una scarpa col tacco altissimo, come le loro, ha il pregio di regalare, a qualunque gamba, un super sexy stacco di coscia.
Il problema, a questo punto, è solamente uno: camminare con i trampoli.
Se non si è già abituate a portare scarpe alte, passare dalle ballerine rasoterra ad un paio di sensualissime décolleté con tacco a spillo non è certamente la migliore delle idee.
Appena le abbiamo indossate ci siamo sentite delle dee, ci siamo osservate allo specchio da ogni angolazione…perfette!
“Lo dicevo io che c’era il trucco!” pensate soddisfatte, ma ora inizia la parte difficile: camminare.
Il pensiero sbagliato, che passa dalla testa di tutte è “Sta a vedere che quelle ci ballano e ci saltellano sui tacchi ed io dovrei avere problemi a camminarci!”.
Fate un primo passo un po’ traballante ma pieno di speranza: siete ancora in piedi.
Allora ne fate un secondo sempre con cautela, al terzo prendete sicurezza…al quarto avete una caviglia spezzata a metà ed un enorme livido violaceo sul gluteo destro.
Ora bisogna ammettere che il gesso che avvolge la vostra gamba dalla caviglia al ginocchio non vi dona un particolare fascino, ma di sicuro vi ricorderete tutta la vita che “non si nasce imparati”.
Sconsiglio del giorno: confidare nella medicina tradizionale.
Alzi la mano chi non ha, almeno una volta, preso in considerazione di provare la cosiddetta “medicina alternativa”.
Erbe, fiori di Bach, propoli, tisane miracolose, per non parlare poi di chi si è affidato alle sapienti mani di qualche guaritore che ha giurato di curarvi con la sola imposizione delle mani.
Purtroppo per voi, nessuna delle erbe naturali che avete provato ha funzionato e del guaritore avete iniziato a dubitare quando avete scoperto che, mentre il vostro tumore poteva essere curato con il calore scaturito dalle sue mani, quello dei suoi parenti prossimi necessitava di chemioterapia.
Scoraggiati ed affranti avete deciso di abbandonare la medicina alternativa per ritornare a fare la fila nella sala d’attesa del vostro medico di base.
Oggi sono lieta di annunciarvi che avete semplicemente scelto la medicina sbagliata.
Qual’è la cura miracolosa, quella in grado di curare tutti i mali, dai dolori fisici si stati mentali confusi?
Ma è naturale, non può essere che lo shopping!
Nulla, ma proprio nulla può curare una colica renale come una borsa di Dior con il cartellino ancora attaccato.
E per il cuore spezzato? Gli stati d’ansia? La depressione post-traumatica? Stavate pensando ad uno psicologo?
Sbagliato! Un paio di scarpe nuove con 10 cm di tacco sono la soluzione a tutti questi problemi.
Pertanto se una donna sta male non portatela al pronto soccorso, portatela in centro a comprare un vestitino nuovo.
Effetti collaterali: nel caso in cui vostro marito trovi il cartellino della borsa di Dior con su scritto “€ 2.000” e venga colto da infarto fulminate, si consiglia di chiamare un medico.
Se stavate considerando l’idea di divorziare da vostro marito allora chiamate il guaritore.