Faccio cose poetiche

SIMONE:

Lo senti a volte avvicinarsi piano,
come il vento che passa e ti accarezza la mano.
Altre volte arriva e ti sorprende improvviso,
ti travolge e s’allontana, dura il tempo d’un sorriso.
Può aspettarti di nascosto dietro un volto mai pensato,
può trovarti in ogni posto quando tu non l’hai cercato.
Due parole sembran tante quando quando a dirle è il tuo sorriso,
ogni lacrima si infrange mentre cade sul tuo viso

UN PASSO ANCORA:

L’entusiasmo che ad ogni ora
allenta la sua presa,
si consuma dietro l’ombra
d’ogni lacrima spesa.
I pensieri che traballano
come effimere fiammelle,
sento il peso dei miei sogni,
vento freddo sulla pelle.
Voglia il cuore mio cessare
di tornare sui pensieri,
fare a botta con la mente
per racchiuderli in ieri.
Chiedo a Dio solo la forza
che non trovo dentro me
di resistere alla morsa
che mi chiede solo “e se…”

TRACCE:

Le tracce indelebili che fanno più male
riportan il sapore di lacrime amare,
di mille parole lasciate al domani,
di tutti i miei sogni stretti tra le mani.
Ma basta il valore di un singolo istante
a farti tornare un pensiero costante?
Ti cerco tra gli echi di tempi lontani;
ritrovo i ricordi,
ma niente domani.

GENESI:
I rami nudi dell’albero della vita,
che agli occhi di un bimbo appaiono dita,
accarezzano i sogni che la notte ci impone,
mentre l’alba lontana sta contando le ore.

RAGIONI:

Candida la veste dell’inganno,
con una mano ti accarezza il viso,
nel cuore l’affanno.
Ti cerca la notte col cuore alla gola,
ti svegli al mattino e sei ancora sola.
Perduta nell’attimo
in cui nascon le emozioni,
colmate in un’orgia
di mille ragioni.

FRATELLI:
Dalla collina vedo il paese,
con le sue case e le due chiese;
la prima che ospita solo i cristiani,
l’altra che a tutti stringe le mani.
Dal pulpito il prete grida a gran voce
“chi parla ai pagani sarà messo in croce!”
e con l’acqua santa purifica l’uomo,
da tutti i peccati e concede il perdono.
Nella cappella in fondo alla via
ci sono tre donne che pregan Maria,
un uomo che avvolto in una tunica strana,
prega Maometto guardando la strada,
qualcuno venuto da molto lontano
parlando al suo Dio con libro alla mano.
C’è anche chi al prete i peccati confessa
e chi tutte le sere ascolta la messa,
ma come succede in ogni paese
ci sono persone con poche pretese,
non pregano Dio, Allah o Maometto,
lavorano il giorno e la sera a letto.
Alcune persone della parrocchia bene
li gurdan soltanto come gente infedele
e la popolazione dal dogma variato
si attiene alla legge del buon vicinato.
Non giugican gli altri per quello che sono
gli stanno vicini e pregan per loro,
perchè non è il credo che rende fratelli,
son figli di Dio i brutti ed i belli.

ANIME SPOGLIE:

Ricopron le vesti
degli anim le spoglie,
si mostrano desti,
ma privi di voglie.
E passan coi giorni
le antiche passioni,
diventan ricordi,
le gioie e i dolori.
Con gli occhi del cuore
li senti passare,
ma poi con la mente
li lasci volare

LA GUERRA DEL CUORE:

Lunghe notti senza sogni
nei tuoi occhi vedo i segni,
delle mie troppe insistenze
che ora sembrano violenze.
Una guerra senza lite,
non rimarginan ferite,
senza vinti o vincitori
non si trovano ragioni.
Il perdono è una parola
che non sempre ti consola,
se ti senti morto dentro
il futuro esiste a stento.

QUATTORDICIFEBBRAIODUEMILASETTE:

Ancora in bocca il sapore della notte,
che nel silenzio di un abbraccio
ha accarezzato i nostri sogni,
mentre ai tuoi occhi ho dedicato ogni respiro
e dentro un bacio ho ritrovato il mio cammino.

RISVEGLIO:

Quando il sole ha regalato al mondo
la sua luce ed il suo calore,
mentre l’alba sullo sfondo
dipingeva il suo colore,
osa il giorno senza fretta
rivelar le sue intenzioni,
manifesti della vita
son per l’uomo le ragioni.
Nella mente ancora fresca
della notte le visioni,
ogni logica è svanita
mentre sfuman cognizioni,
una guerra mai finita
quella contro le emozioni,
mentre sfioro le tue dita
non esistono illusioni.

PRIGIONI:

Quanto tempo ancora dovrò restare imprigionata
dentro questo labirinto dalle pareti lucidate a specchio.
Ovunque vedo la mia immagine
che si riflette come un’ombra senza tempo,
questo involucro che invecchia solo dentro.
Ogni carezza lascia un segno sulla pelle,
ogni carnefice è vittima delle sue illusioni.
La notte ha gli occhi grandi e illumina i miei sogni;
il tempo fa da sfondo alla strage degli innocenti.
Sento piano scivolare le mie confusioni,
e prende forma una sola verità,
Il mio sorriso come un cecchino,
ha ucciso troppi cuori,
le mie parole che raccontano ancora questa storia,
perennemente ad un passo dalla felicità.

SCUSA:

Lungo le strade che portano all’abbandono
ho camminato,
tenendo per mano creature senza nome.
Trascinando il peso delle mie paure ho proseguito
cieca,
cercando a tentoni di non inciampare.
Sulla via del ritorno
sono scappata,
per non dover guardare ancora negli occhi
la mia immagine distrutta.
In questa lunga notte senza sogni
ho incontrato lo spettro dei miei pensieri,
e parlato al mio animo pieno di orgoglio.
Tra i viali alberati che portano al mare
cerco ora,
la via che porta il tuo nome,
stringendo tra le mani
tutte le parole urlate al vento.
Poichè l’eco dei miei sbagli
giunse ieri al tuo orecchio,
possano oggi le mie parole
dirti nient’altro che “Scusa”.

DOMANI:

La dove le parole violentano le mie illusioni,
ritrovo i frammenti delle mie vite passate,
mentre sfoglio una ad una
le pagine mai numerate.
E sorrido rileggendo le storie già state,
degli amori troppo veri
da durare un’estate,
mille giorni bianchi o neri
con le date segnate.
Ora scrivo un’altra storia
con la penna tra le mani,
chiudo gli occhi e mi addormento,
la rileggerò domani.

A:

Nascon dall’eco delle tue parole,
dai tuoi gesti che mutano ad ogni respiro.
Mentre mischi le carte dei miei pensieri,
per giocare una mano col mio destino.

Z:

Chiudo la porta aperta dal vento,
senza che mano alcuna l’avesse sfiorata,
bizzarra la brezza del destino l’avea spalancata.
Poi getto le chiavi sul fondo del mare,
perchè io neppure le possa trovare,
volgendo lo sguardo a nord della vita,
riguardo ogni cosa a partita finita.
Ma sento lontano il rumore del vento,
che avanza sovrano sull’uomo e sul tempo.
E per non trovare quell’uscio riaperto,
Stavolta la porta la chiudo da dentro.

PAROLE AL VENTO:

Lascio al vento le mie parole,
che orecchio non oda
cosa vuol dire il mio cuore,
che occhio non veda
di calde lacrime rigarsi il viso,
che nessuno sappia
che fine ha fatto il mio sorriso

PER DIMENTICARE:

Non voglio regalarti neppure un battito,
nè un pensiero dedicherò al tuo volto,
nè una parola pronunzierò
per dirti ciò che voglio,
ma solo brandelli della mia carne,
caduti dalle mani di chi ti ha preceduto,
o da chi prima di lui occupò il tuo posto.

SENZA TITOLO:

Ho sfidato le sorti di un tiranno destino
eppur l’ho ignorato
e ho proseguito
come ogni uomo padrone del proprio cammino.

XXX:

Non credo in ciò che ho visto,
perchè vivo in un mondo bugiardo.
Non ho fiducia nelle leggi dell’uomo,
perchè sono circondato da cumuli di menzogna.
Vivrò solo come credo giusto
e non mi fermerò difronte a niente.
Scriverò ogni giorno la mia storia
e costruirò cose belle,
per tutti coloro che non sanno essere felici.

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